L’immagine sopra è una metafora sul ruolo strategico dell’HR. L’azienda è fatta di persone e il responsabile delle risorse umane è un po’ come il comandante della rampa di lancio di Cape Canaveral: progetta, controlla, gestisce, predispone tutto perchè la missione si svolga nel migliore dei modi e il missile entri in orbita.

(a cura di Sara Doneddu)

Come supporto la funzione HR?

 

Valutare le persone come premessa per il loro sviluppo.

In vari contesti ho aiutato i clienti a istituire il processo di valutazione della prestazione, sempre coniugata all’attenzione ai percorsi di crescita e di sviluppo delle persone. Si tratta spesso di un processo che deve partire dalla riflessione di

  • cosa è importante valutare, nell’ottica di creare un modello di competenze di riferimento che tenga conto delle esigenze del singolo business/azienda e dello specifico momento.
  • Una volta definito il cosa si tratta poi di strutturare il come, con supporti e formazione adeguati.

 

Trovare le persone giuste

E’ importante impostare al meglio anche il processo di selezione.

In molti casi ho trasferito concretamente alla funzione HR (o ai ruoli preposti) il know how e gli approcci per rendere la selezione uno dei primi e fondamentali momenti di investimento e valorizzazione delle risorse, per favorire l’inserimento in azienda.

Tecnico o manager? Entrambe le cose: Empowerment di professional tecnici

L’expertise tecnica è fondamentale per crescere in una società che ha la tecnologia al centro del business, ma spesso l’approfondimento e l’auto-miglioramento professionale non va di pari passo con la crescita personale e manageriale, altrettanto necessarie a fare evolvere l’organizzazione e a curare la crescita e la valorizzazione delle risorse.

Ho accompagnato alcuni clienti nella progettazione e nella realizzazione di percorsi di crescita modulari, che affianchino sin da subito alle competenze tecniche l’empowerment delle soft skill.

 

 

Un bravo manager deve saper gestire le persone: Formazione e sviluppo a supporto dei ruoli manageriali

Diventare manager è un momento che spesso comporta discontinuità rispetto alle capacità da mettere in campo.

Un bravissimo professional non necessariamente diventa un buon manager senza un adeguato supporto formativo e di sviluppo. Un area spesso cruciale è quella della gestione dei collaboratori, che ricomprende non solo la capacità di gestirli ad un livello operativo (assegnazione di attività e controlli), ma anche quella di motivarli, valorizzarli, aiutarli a sviluppare il loro potenziale, nell’interesse della persona e dell’azienda.

Questa è un area su cui ho fatto molti interventi, con focus di volta in volta diversi, ma sempre con l’obiettivo di rafforzare le capacità comunicative, di condivisione di visione, di utilizzo sapiente del feedback e della sponsorship.

Un momento cruciale a cui preparo i manager, anche in affiancamento, sono i colloqui (gestionali, motivazionali, di valutazione), da fare diventare momenti organizzativi cruciali, orientati allo sviluppo sia dei capi che dei collaboratori.

 

 

 

Sales empowerment – Sviluppare competenze e potenziale della forza vendita (con Cristina Mariani)

 

Il progetto nasce dal desiderio di creare nelle persone, attraverso la condivisione dell’approccio del self-empowerment, la condizione ideale per poter poi rilanciare sulle competenze tecniche della forza vendita.

Così i venditori possono diventare consapevoli delle proprie caratteristiche di potenziale, sia in termini di punti di forza che di aree di miglioramento, e di creare forti connessioni tra queste caratteristiche e la trasferibilità ai loro contesti professionali e alle loro attività ed obiettivi tipici.

Rilanciare la motivazione e supportare i venditori che oggi devono spesso adeguarsi a forti cambiamenti (nuovi prodotti, il rinvio dell’età pensionabile, innovazioni di processi come il CRM, ecc.) è un modo per prevenire il turnover e sostenere l’efficacia di chi (più di chiunque altro) in azienda ha diretto impatto sulla creazione del fatturato.

 

 

Interventi di committment sulle prime linee aziendali

Progetti volti a promuovere una maggiore diffusione di alcune capacità trasversali e meta-capacità a livello delle prime linee organizzative, con focus soprattutto sulle meta-capacità comunicative: in un’accezione ampia, che ricomprenda

  • sia il dotarsi di metodi che favoriscano un efficace scambio di comunicazione,
  • sia il rendersi consapevoli dell’esigenza di cambiare il paradigma relazionale,
  • con l’obiettivo di un maggior “protagonismo” individuale ed una maggiore co-responsabilità sui risultati complessivi aziendali.

Questo implica porsi l’obiettivo di rendere le persone consapevoli di quali sono le esigenze/crucialità che la direzione dell’azienda evidenzia, e quali le capacità richieste per farvi fronte e per sostenere l’orientamento strategico dell’azienda.

 

 

Coaching

Il coaching è una consulenza personalizzata 1to1. Si tratta di interventi mirati a sostenere

  • sia il raggiungimento di una performance aziendale migliore (obiettivo classico del coaching),
  • che lo sviluppo della persona nella sua interezza (empowerment di sviluppo).

Per la sua personalizzazione, si ritiene che il coaching sia l’intervento più efficace a sostegno della concreta trasferibilità nella vita personale e professionale del coachee di quanto si “apprende” e “attiva” durante le sessioni di coaching e le sperimentazioni sul campo.

Gli ambiti e i focus più tipici di un percorso di coaching

  • migliorare le capacità relazionali e comunicative, comprendendo le percezioni, i bisogni, gli atteggiamenti e le preoccupazioni degli altri ed interagendovi in modo costruttivo;
  • migliorare la capacità di generare consenso, producendo valore aggiunto nei risultati anche attraverso il creare e mantenere relazioni di fiducia e stima reciproca, orientando le azioni anche alla condivisione delle motivazioni che spingono verso un determinato risultato;
  • favorire apertura al cambiamento e disponibilità alla messa in gioco personale, per rispondere meglio alle richieste di un contesto aziendale e sociale che cambia;
  • acquisire capacità gestionali, per sapere valorizzare al meglio le risorse dell’azienda. Si tratta di migliorare la capacità di porsi come guida autorevole nei confronti dei propri collaboratori, di ottenere consenso e di ottimizzare il clima del team, anche mediante l’uso di diverse leve gestionali e motivazionali;
  • migliorare la tenuta rispetto allo stress, attraverso una maggiore consapevolezza dell’unità psico-fisica della persona ed un orientamento alla presa in carico responsabile anche del proprio “ben-essere”.

 

Leggi l’opinione di un nostro cliente  per un percorso di coaching.

 

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